In Venedig sind die Häuser nicht nach Straßen, sondern nach Vierteln (Sestiere) durchnummeriert.
Im Ariadne Projekt bin ich den Hausnummern gefolgt, beginnend von der niedrigsten eines jeden Viertels und habe die so entstandene labyrinthische Struktur aus marmoriertem Papier, welches ich vor Ort gefunden habe, ausgeschnitten.
Die Wegstücke zeigen die jeweilige Tagesstrecke, während die Sechstel, die Struktur des Viertels wiedergeben.
Das Projekt habe ich während eines Artist in Residence Aufenthaltes bei der Emily Harvey Foundation in Venedig verwirklichen können.
Serie aus 46 Blättern
Farbiges Papier auf Papier
16 x 24 cm
2014
Il progetto Ariadne
La città di Venezia ci appare come un labirinto i cui numeri civici, tradizionalmente dipinti in caratteri rossi sulle facciate delle case, sono per il visitatore riferimenti di scarsa efficacia.
Sul finire del diciottesimo secolo venne introdotta nella città lagunare, come anche in molte altre città europee, la numerazione degli edifici, e si optò per il sistema ad insulario, cioè una numerazione progressiva fondata sulla ripartizione dell’intera superficie urbana nelle sei zone dette sestieri. Così, ad esempio, nel sestiere di San Marco la numerazione inizia con il numero civico 1 e termina con il 5562, laddove l’ultima cifra viene contrassegnata da una annotazione specifica, in questo caso “ultimo numero del sestier de S. Marco”. Ancora oggi a Venezia i nomi delle strade giocano un ruolo subordinato. La numerazione civica ha per fine l’ordine ed il controllo dello spazio, ma qui l’assegnazione dei numeri procede talvolta in modo tortuoso. Si è così venuto a fissare un secondo ordinamento, sovrapposto a quello del reticolo viario, che spesso non corrisponde ai tracciati delle vie, al punto da risultare per un forestiero difficilmente comprensibile.
Hiltrud Gauf, artista originaria di Colonia, nel suo progetto denominato Ariadne ha percorso per settimane la città seguendo sulla pianta la serie dei numeri civici, sempre cominciando dal numero uno di ogni sestiere per giungere infine all’ultimo. Il tracciato percorso nell’arco di una giornata è stato poi riportato e ritagliato su carta marmorizzata veneziana, dando vita a nuove e sorprendenti figure che mostrano una parte del labirinto urbano e raggiungono al contempo un’identità propria che invita ad inedite associazioni di significato.
Il progetto è nato nel 2014 durante un soggiorno Artist in Residence presso la Fondazione Emily Harvey.
Serie di 44 fogli
Carta colorata su carta
16 x 24 cm
2014/2015